“OPSA, il bene che opera” su Raiplay

La serie di sei episodi online

Opsa (Opera della Provvidenza S. Antonio) con il contributo di Fondazione Cariparo, ha realizzato una serie di sei brevi video intitolata, Il bene che opera, serie che Rai Pubblica Utilità ha adattato per l’accessibilità.

Dopo l’anteprima al teatro Verdi di Padova, sabato 2 dicembre, i sei episodi sono stati resi disponibili su Raiplay il 3 dicembre in concomitanza della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

Guarda la serie su Raiplay

Apologo ciechi e l’elefante

Sei storie uniche e toccanti di vita quotidiana all’interno di Opsa. Ispirata all’antico apologo dei ciechi e l’elefante, questa serie si concentra sul tema della disabilità.

Ogni episodio porta luce su vite straordinarie di sei persone legate ad Opsa, condividendo le loro esperienze e sfide personali. Proprio come nel racconto dell’elefante toccato da ciechi, ogni prospettiva è diversa e preziosa.

Lo spunto è dato da sei persone che lavorano e frequentano Opsa, e che ricevono dal narratore Andrea Pomarolli l’invito ad assistere a un concerto dell’Andamento Lento band, il gruppo nato dai laboratori di musicoterapia da lui condotti.

Per l’occasione, questi nostri sei protagonisti raccontano alla telecamera com’è la quotidianità nell’Opsa e condividono con il pubblico la loro esperienza e il loro contatto con la disabilità.

Protagonisti

Le voci e i volti sono, quindi, quelli del Direttore generale Opsa don Roberto Ravazzolo. Si alternano quindi  la Direttrice socio-assistenziale dott.ssa Elisabetta Bellinello, la Responsabile di un Nucleo (ovvero di un’unità residenziale dell’Opsa) Gloria Arcolin, l’Operatore sociosanitario Giacomo Brunelli, la volontaria Elena Bergamasco e Luciana Feletti, mamma di Yuri, ospite dell’Opsa. A loro si aggiungono anche le parole di Tiziana Boggian referente per il Patto per lo Sviluppo di un nuovo welfare, e Matteo Segafredo, presidente della Fondazione Oggi e domani, che si occupa del “dopo di noi”.

Spiega don Roberto Ravazzolo: «Per noi di Opsa realizzare questa serie è stato importante, ma anche una sfida all’interno del cammino intrapreso per contribuire a sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica sui diritti delle persone con disabilità e sull’inclusione. “Il bene che opera” ci ha permesso di sperimentare linguaggi nuovi per presentare il variegato mondo della disabilità».

“Il bene che opera” ci offre uno sguardo autentico sulla vita e la diversità, invitandoci a comprendere che la fragilità fa parte della nostra umanità e dipende dalla nostra percezione.