Abbiamo anticipato la notizia in un precedente articolo, è partito il nuovo progetto che promuovere l’inclusione sociale attraverso attività di stimolazione sensoriale che diventano relazione tra chi vi partecipa e con l’ambiente circostante. Il progetto “In Con-Tatto” mette così ancora di più in rete l’OPSA con le istituzioni e le associazioni vicine.
Inclusione, relazioni e territorio: i dettagli del progetto
Il progetto, del valore di 30.000 euro, è finanziato per l’80% dalla Regione Veneto con la DGR 493/2024 e con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; dopo la fase iniziale di organizzazione, partirà con le prime attività in questi giorni e durerà per tutto il 2025.
I 110 Ospiti dell’OPSA (80 dell’Area disabilità e 30 dell’Area anziani) parteciperanno ad attività di movimento creativo e pet therapy, che si terranno all’Opera della Provvidenza e in altre sedi, con laboratori dedicati sia agli Ospiti sia aperti anche ad altri partecipanti. Quest’anno OPSA collaborerà con la scuola di danza Scarpette Rosse di Rubano, l’associazione Happy Pet di Camisano Vicentino e la cooperativa La città degli Asini di Polverara, con la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Rubano e con la cooperativa la Bottega dei Ragazzi che cura il calendario degli eventi del Parco etnografico di Rubano.
Informazioni dettagliate sul progetto sono disponibili sul nostro sito.
Buone pratiche inclusive
“In Con-Tatto”, si sviluppa attraverso una pluralità di azioni per incontrare e sostenere la fragilità nelle tante forme in cui si manifesta, rivolgendosi sia agli Ospiti con disabilità residenti nella RSA e nel CRGD, sia alle persone anziane non autosufficienti con un disturbo neurocognitivo, accolte nei nostri Centri Servizi Casa Madre Teresa di Calcutta e Casa S. Massimiliano Kolbe. Intento e obiettivo principale è promuovere la salute e il benessere in tutte le persone che vi prenderanno parte, in modo particolare i soggetti più fragili, creando occasioni di incontro, socializzazione e partecipazione attiva, sia all’interno della Casa sia nel territorio, collaborando con le amministrazioni locali, le diverse realtà associative, il volontariato, il privato sociale e le famiglie, al fine di avviare e consolidare delle “buone pratiche inclusive”. Tali azioni vanno a sostenere i diritti di cittadinanza e partecipazione attiva ribaditi nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e nella Carta dei diritti delle persone anziane e dei doveri della comunità. Accanto all’apertura al territorio, le attività previste dal progetto, intendono parallelamente stimolare, sostenere e valorizzare le abilità presenti in ciascuno, sfruttando le possibilità offerte dai diversi canali sensoriali, siano essi cognitivi, visivi, cinestesici, tattili, olfattivi o sonori.
L’uso di canali di comunicazione e di relazione alternativi facilita la partecipazione delle persone coinvolte, favorendo l’espressione di sé e della propria dimensione emotiva, sviluppando nuove esperienze di socializzazione e promuovendo uno stato di benessere bio-psico-sociale capace di aumentare la qualità di vita di tutti i partecipanti.
Perché “In Con-tatto”
Ogni persona potrà, nella sua unicità, sperimentare l’incontro e il contatto con l’altro, individuando e utilizzando le modalità che le risulteranno più congeniali ed efficaci. Questo incontro, così speciale ed importante, deve però essere vissuto “con tatto”, cioè con il rispetto dovuto a ciascun individuo che sperimenta la fragilità, sia essa una condizione di vita o una situazione di disagio temporaneo, solo così la relazione diventa autentica e reciproca. Il progetto, poi, si sviluppa sia in una direzione rivolta verso l’interno, verso l’individuo “in”, cercando di riattivare la persona, stimolando le sue abilità e le sue capacità; sia nella direzione opposta, rivolta verso l’esterno per sostenere l’apertura dell’individuo verso l’altro “con”, favorendo la socializzazione e la partecipazione alla vita del territorio, e contribuendo a costruire una cultura di inclusione e di valorizzazione delle diversità affinché le stesse possano essere riconosciute come una risorsa per la comunità. Esse risultano opposte ma complementari.
I prossimi appuntamenti
Lo scorso venerdì è partito il laboratorio di movimento creativo al centro diurno San Raffaele di Casa Madre Teresa di Calcutta dell’OPSA, frequentato da persone con decadimento cognitivo in fase iniziale. Attraverso il linguaggio del corpo, accompagnati dalla musica, un’insegnante della scuola di danza Scarpette Rosse di Rubano ha guidato i partecipanti in un percorso di riscoperta e riappropriazione del corpo e del suo movimento nello spazio, stimolando e rievocando la percezione e la memoria cinestesica, favorendo la socializzazione, l’espressione di sé e lasciando riaffiorare i ricordi della propria esperienza di vita.
Il 10 marzo è previsto il primo appuntamento con la pet therapy. Quattro gruppi si sono formati nell’ambito delle attività rivolte alle persone con disabilità e due nell’ambito dell’Area anziani. Ogni gruppo è composto da circa dieci Ospiti con caratteristiche ed esigenze simili e andrà ad affrontare un percorso di dieci incontri, dove i partecipanti potranno vivere esperienze di riattivazione ed apertura alla relazione grazie all’intervento guidato dell’animale che verrà “utilizzato” sia come stimolo sia come mediatore relazionale. Qui vedremo impegnate le associazioni La Città degli Asini (Polverara) ed Happy Pet (Camisano Vicentino) che, come per tutte le attività, saranno affiancate e sostenute dalla collaborazione di educatori ed operatori della Casa.
Per conoscere i successivi sviluppi di “In Con-Tatto” vi consigliamo di restare aggiornati sul sito e sui social media; ulteriori dettagli sono già disponibili nel prossimo numero di marzo de la Provvidenza, in stampa proprio in questa settimana.
Qui sotto invece alcune foto di repertorio delle attività di danza e movimento creativo e di pet therapy svolte negli ultimi anni all’OPSA.