Dicembre: luci e cibarie impazzano sulle vetrine, per le strade Babbi Natale ovunque, auguri a tutti in abbondanza, a volte auguri “corretti” in un generico Buone Feste, perché per qualcuno il Buon Natale è obsoleto, “superato”. Eppure le feste di Natale del nostro Occidente sono fondate sulla nascita di Gesù, anche se c’è chi dimentica che quel piccolo bambino, così indifeso e così potente, è da duemila anni che infonde speranza all’umanità. Ce l’ha ricordato Papa Francesco all’Angelus del 1° dicembre, prima domenica d’Avvento, invitando fedeli e pellegrini a «ritrovare la speranza» facendo spazio a Gesù, anche se (o proprio perché) gravati quotidianamente da ansie e affanni personali e da ciò che sta accadendo nel mondo. Soprattutto conferma questo invito con il rito di apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, dando ufficialmente inizio all’anno giubilare il cui tema, Spes non confundit, la speranza non delude (Rm 5,5), è il messaggio centrale del Giubileo 2025 che invita a essere “pellegrini di speranza”.
Non si sottrae a questa sfida di generare e offrire speranza l’OPSA, che fin dalla sua fondazione ha sempre cercato di essere (e donare) speranza per l’altro, per l’indifeso, per il più debole. Ieri era la “semplice” speranza di veder riconosciuta una dignità, che la società non prevedeva né tantomeno garantiva, alle persone cosiddette “handicappate”. Quanto sono cambiati negli anni la visione e, quindi, il linguaggio per mettere al centro la “persona” e, quindi, parlare di “persone con disabilità”. Oggi la nostra Casa, nel solco della sua storia, vuole continuare a offrire speranza agli Ospiti e lo fa quotidianamente, assieme a loro e famiglie, in un percorso condiviso e in sinergia con enti e associazioni del territorio così da garantire un chiaro progetto di vita, affinché ciascuno possa esprimersi e realizzarsi in pienezza di umanità. Non sono illusioni o discorsi teorici, sono fatti tangibili, certo alcuni più eclatanti, altri meno visibili ma a tutti OPSA offre questa speranza. Testimonianza ne è l’incredibile emozione, difficile da spiegare per chi scrive, provata nell’ascoltare il nostro Lorenzo (citiamo lui a nome di tutta la band) esibirsi come un vero frontman al Teatro Verdi con l’Andamento Lento Band, cantando un paio di canzoni dell’album Stai in campana appena inciso! Un’emozione unica, soprattutto per chi conosce la sua storia… ed è questa la bellezza e la fortuna per chi, a vario titolo, è parte della grande famiglia OPSA.
Ma ci sono due motivi in più, due grandi motivi per cui la speranza vuole sempre più essere di casa nella nostra Casa! Il primo è che dal 22 dicembre la nostra chiesa è elevata a Santuario mariano diocesano dedicato a Maria Madre della Provvidenza. L’elevazione a Santuario diocesano rappresenta l’attuazione del primo dei “segni” voluti dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nel cammino post sinodale e così – ecco il secondo motivo – l’intero complesso, non solo la chiesa, è un “luogo giubilare” dell’Anno Santo 2025. Con l’augurio che la luce della nascita del Signore si estenda a tutte le feste natalizie grazie alla speranza che i cristiani portano in cuore e diffondono, buon santo Natale e gioioso 2025 ricco, per tutti, di amore e fiducia!