Di Roberto in Roberto
È un finale a sorpresa quello che il 2021 ha riservato all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio. Un 31 dicembre che resterà ben scolpito nella storia della Casa in quanto, dando seguito alle dimissioni per raggiunti limiti d’età presentate da mons. Roberto Bevilacqua, il Vescovo di Padova ha nominato nuovo Direttore generale dell’OPSA don Roberto Ravazzolo. Ci vorrà un po’ di tempo per imparare a distinguere due direttori dallo stesso nome, ma don Ravazzolo che, nel corso dell’ultimo anno già aveva affiancato mons. Bevilacqua, arriva con tutte le carte in regola per affrontare l’impegnativo compito. Già molto apprezzato in Padova per numerosi incarichi inerenti al mondo giovanile, universitario e culturale, ha accettato la sfida che il Vescovo Claudio gli ha proposto: un nuovo ambiente, una nuova realtà, Servire Cristo nei fratelli non più solo tra i giovani e nel mondo scolastico e accademico ma tra gli ultimi. Oltrepassando il grande cancello ed entrando nel bel parco, vivendo in Casa davvero giorno dopo giorno, istante per istante, ti rendi conto di servire Cristo negli ultimi.
Una grande sfida, certamente, che vedrà don Ravazzolo impegnato in prima persona al servizio di molti uomini e donne (con le loro famiglie) che hanno dimestichezza con la sofferenza: non gli mancano preparazione, sensibilità e attitudine all’ascolto per affrontare questo nuovo importante incarico. La certezza di poter contare su tutto il personale, l’amore e le preghiere degli ospiti per lui sono una risorsa sicura ed è ciò che gli si può donare all’inizio di questo suo lungo e, confidiamo, entusiasmante viaggio alla guida della “cittadella della Carità” della Diocesi.
L’Opera, infatti, da oltre 60 anni presta servizio per le persone con disabilità e in questo lungo periodo sono soltanto due i direttori che l’hanno guidata, con impegno e merito: il co-fondatore, mons. Francesco Frasson, e il successore mons. Roberto Bevilacqua. Il primo fu colui che accolse i primi nove bambini, che ingrandì materialmente e spiritualmente la struttura in un’epoca “pionieristica”, quando vi erano poche conoscenze specifiche sulle disabilità e la società era meno sensibile nei riguardi delle persone portatrici di handicap. Mons. Bevilacqua, che da quarant’anni è dentro la Casa, ininterrottamente si è speso nella gestione, guida e organizzazione di una realtà sempre più grande e più complessa, ammodernandola sotto vari punti di vista e, soprattutto, aprendo le porte alle emergenze del nuovo millennio attraverso la realizzazione dei Centri Servizi per i malati di Alzheimer. La missione di una vita, potremmo definire quella di don Roberto Bevilacqua, in quanto giorno e notte è stato a disposizione di tutti e ciascuno, ma primariamente al servizio degli ospiti ai quali, non a caso, ha rivolto le parole più belle quando ha annunciato l’accettazione delle sue dimissioni da parte del Vescovo. Mons. Bevilacqua resta parte viva dell’Opera come vicepresidente del Consiglio di amministrazione, continuando così a garantire il suo prezioso contributo. Il Signore, servito nei fratelli, saprà come ricompensare chi opera per il bene di chi vive e lavora in questa Casa.
don Cesare Contarini