LA PROVVIDENZA – GIUGNO 2022

EDITORIALE

Dopo quasi due anni e mezzo di sacrifici per tutti e, in particolar modo per i nostri ospiti, l’Opera della Provvidenza riparte. Riparte e riapre. Riapre in quanto, come ha annunciato il Direttore don Roberto Ravazzolo, sono state adottate immediatamente le nuove disposizioni regionali che semplificano l’accesso alle strutture protette come la nostra. È bello poter comunicare buone notizie, è bello poter finalmente fare ciò che da oltre due anni tutti, familiari in primis, aspettavamo ardentemente: stringere la mano del proprio caro, portarla al petto, riconoscerne il profumo. È vita nuova accarezzare delicatamente una guancia, è rinnovata familiarità, per troppo tempo impedita. È pesato molto agli ospiti e ai congiunti ovviamente, ma è pesato anche all’Opsa dover fare rispettare queste norme. Perché la nostra è una grande famiglia: nelle decisioni belle si gioisce assieme, così come si soffre nel prendere provvedimenti necessari ma dolorosi.  Ora gioiamo di una ritrovata “quasi normalità”. Un ritorno alla vita e alla vitalità pre-covid. E non solo a parole e a slogan ma nei fatti.

Un segnale forte e tangibile della ripartenza si concretizza anche nella fine dei lavori di grande restauro di due padiglioni. Il nuovo inizio è ufficializzato proprio in questo mese di giugno, in prossimità della festa di Sant’Antonio, con la benedizione da parte del vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla delle due case San Giovanni XXXIII e San Cottolengo completamente restaurate e ora modernissime.

Per l’Opsa è una riapertura davvero importante! Lo sforzo economico e l’impegno organizzativo sono stati rilevanti, tanto più in questi due anni particolarmente difficili: ora che il peggio sembra essere alle spalle, due strutture all’avanguardia riaccolgono gli ospiti. E il 13 giugno, festa del nostro amato patrono, si è voluto ripartire proprio dai familiari degli ospiti che più di tutti hanno patito le rigide disposizioni del tempo della pandemia: proprio loro sono stati invitati ad apprezzare per primi i nuovi e moderni padiglioni Un piccolo, concreto segno per ringraziarli della “fatica” di questi due anni.

E, in tema di aperture, come non essere felici della progressiva ripresa delle attività di volontariato, del ritorno degli studenti per il tirocinio, della presenza di diversi seminaristi diocesani? L’“insieme Opsa” torna a essere fucina di opportunità e di crescita per tante persone. Un’Opsa che offre la possibilità di predicare il Vangelo con le mani, mediante la concretezza della vita e la semplicità del quotidiano, come evidenzia padre Ramina nel raccontare la splendida figura di Sant’Antonio.

L’ultima di questa serie di novità sarà quella sul mondo: infatti, con questo numero inizia una nuova rubrica su due realtà keniote, il Saint Martin e l’Arche Kenya, impegnate a costruire società inclusive prendendosi cura dei più fragili: per questo ci stanno molto a cuore e certamente, raccontandoci i loro progetti e le loro conquiste, porteranno calore e colore africano nella nostra Casa.