EDITORIALE
Che bello poter di nuovo organizzare, almeno momentaneamente, piccoli grandi eventi che le regole contro la pandemia avevano reso impossibili per tutta la stagione invernale! Che bello incominciare a uscire in maniera organizzata, e assaporare la gioia dello stare insieme! Sì, l’estate, grazie anche alla copertura vaccinale di ospiti e personale, tra le molte cose piacevoli concede una tregua ai rigidi protocolli anti-Covid e quindi diverse attività e iniziative ludico-educative possono essere svolte in serenità. Abbiamo allora potuto ascoltare dal vivo la nostra “Orchestra di Cartone” o meglio una sua rappresentanza, chiamata a esibirsi sotto i grandi alberi del parco in occasione della festa di San Luigi Gonzaga: una ventata di normalità che ha riempito i cuori e galvanizzato gli animi. Perché anche i nostri ospiti, pur pazienti e bravi (forse più di molti altri) nel rispondere alle esigenze dell’emergenza sanitaria, sono altrettanto entusiasti e veloci nella gioia allorché si ripropongono le attività che più amano.
E poi arrivano le sorprese! Il vasto e alberato parco oltre agli ospiti è frequentato, sappiamo, da una folta colonia di scoiattoli che, grazie alla loro simpatia e bellezza, sono le attrazioni indiscusse di quest’oasi di verde. Però per un paio di giorni lo scettro è stato loro sottratto dalla visita inaspettata di un giovane cerbiatto, un “Bambi” di disneyana memoria, che chissà come si è trovato nel parco retrostante la struttura e non riusciva più a trovare il varco per uscire. La vita all’aria aperta, insomma, è ripresa a pieno ritmo all’Opera della Provvidenza e confidiamo di poter continuare così.
Ci sembra poi giusto e doveroso, anche nel nostro periodico, attraverso la penna di mons. Mario Morellato, dedicare un pensiero a Dante e alla sua Divina Commedia in occasione dei 700 anni dalla nascita, cercando però di darne una lettura che raramente viene offerta. Quasi sempre Dante e il suo grande poema sono commentati da fior di storici e letterati che glissano sul fatto che il “viaggio” da lui intrapreso per uscire dalla selva oscura è un cammino di purificazione, di verità. Quello di Dante attraverso le tre cantiche, ricorda Papa Francesco nella lettera apostolica Candor lucis aeternae (Splendore di luce eterna, il Cristo), non è un semplice cammino avventuroso o un racconto di fantasia come alcuni vorrebbero ridurlo. È invece una chiara, manifesta testimonianza di umanità, di fede e di ideali trascendenti. Perciò il Papa auspica che la Divina Commedia «sia fatta conoscere ancor di più nella maniera più adeguata a tutti coloro che, ansiosi di rispondere alle domande interiori, desiderosi di realizzare in pienezza la propria esistenza, vogliono vivere il proprio itinerario di vita e di fede in maniera consapevole, accogliendo e vivendo con gratitudine il dono e l’impegno della libertà».
Auguriamo a tutti i lettori, insieme a una serena estate, la gioia della fede che rende liberi e impegna a vivere nell’amore.