La Provvidenza – luglio/agosto 2021

EDITORIALE

Che bello poter di nuovo organizzare, almeno momentaneamente, piccoli grandi eventi che le regole contro la pandemia avevano reso impossibili per tutta la stagione invernale! Che bello incominciare a uscire in maniera organizzata, e assaporare la gioia dello stare insieme! Sì, l’estate, grazie anche alla copertura vaccinale di ospiti e personale, tra le molte cose piacevoli concede una tregua ai rigidi protocolli anti-Covid e quindi diverse attività e iniziative ludico-educative possono essere svolte in serenità. Abbiamo allora potuto ascoltare dal vivo la nostra “Orchestra di Cartone” o meglio una sua rappresentanza, chiamata a esibirsi sotto i grandi alberi del parco in occasione della festa di San Luigi Gonzaga: una ventata di normalità che ha riempito i cuori e galvanizzato gli animi. Perché anche i nostri ospiti, pur pazienti e bravi (forse più di molti altri) nel rispondere alle esigenze dell’emergenza sanitaria, sono altrettanto entusiasti e veloci nella gioia allorché si ripropongono le attività che più amano.

E poi arrivano le sorprese! Il vasto e alberato parco oltre agli ospiti è frequentato, sappiamo, da una folta colonia di scoiattoli che, grazie alla loro simpatia e bellezza, sono le attrazioni indiscusse di quest’oasi di verde. Però per un paio di giorni lo scettro è stato loro sottratto dalla visita inaspettata di un giovane cerbiatto, un “Bambi” di disneyana memoria, che chissà come si è trovato nel parco retrostante la struttura e non riusciva più a trovare il varco per uscire. La vita all’aria aperta, insomma, è ripresa a pieno ritmo all’Opera della Provvidenza e confidiamo di poter continuare così.

Ci sembra poi giusto e doveroso, anche nel nostro periodico, attraverso la penna di mons. Mario Morellato, dedicare un pensiero a Dante e alla sua Divina Commedia in occasione dei 700 anni dalla nascita, cercando però di darne una lettura che raramente viene offerta. Quasi sempre Dante e il suo grande poema sono commentati da fior di storici e letterati che glissano sul fatto che il “viaggio” da lui intrapreso per uscire dalla selva oscura è un cammino di purificazione, di verità. Quello di Dante attraverso le tre cantiche, ricorda Papa Francesco nella lettera apostolica Candor lucis aeternae (Splendore di luce eterna, il Cristo), non è un semplice cammino avventuroso o un racconto di fantasia come alcuni vorrebbero ridurlo. È invece una chiara, manifesta testimonianza di umanità, di fede e di ideali trascendenti. Perciò il Papa auspica che la Divina Commedia «sia fatta conoscere ancor di più nella maniera più adeguata a tutti coloro che, ansiosi di rispondere alle domande interiori, desiderosi di realizzare in pienezza la propria esistenza, vogliono vivere il proprio itinerario di vita e di fede in maniera consapevole, accogliendo e vivendo con gratitudine il dono e l’impegno della libertà».

Auguriamo a tutti i lettori, insieme a una serena estate, la gioia della fede che rende liberi e impegna a vivere nell’amore.