EDITORIALE
Maggio. Profuma di rose e fiori il numero del nostro mensile, nonostante il tempo agli inizi del mese ricordi più l’inverno che la primavera entrante.
Maggio come sappiamo è dedicato alla devozione popolare dei “fioretti”. Anche le Case dell’Opera ospitano, itinerante, l’icona Maria Madre della Provvidenza: con gli ospiti si raccolgono in preghiera i volontari, gli operatori e i familiari per chiedere benedizioni e grazie per tutte le persone che hanno a cuore la vita della nostra Casa.
Le monache della Visitazione che con la loro presenza e il loro silenzio offerto abitano Casa Madre Teresa di Calcutta ci ricordano che maggio si conclude con la festa della Visita della Beata Vergine Maria alla cugina Elisabetta e ci raccontano di come papa Francesco rispondendo alle domande dei giovani su Maria disse con amore filiale: “E’ la mia mamma. E’ colei con la quale riesco a piangere.”
Di giovani ci parla la via crucis diocesana che quest’anno si è svolta raccontando il grande mosaico della chiesa dell’Opera e di giovani poi ci parlano anche le cronache da Casa Bortignon con la testimonianza del rettore del collegio vescovile Barbarigo, don Cesare Contarini, che ha fatto rivivere con la mente e il cuore ai sacerdoti anziani ospiti della Casa le parole e le emozioni dell’incontro avuto con Papa Francesco proprio in occasione dei festeggiamenti per il centenario e i volti e le memorie di tanti educatori ed ex allievi che hanno contribuito a segnare il primo secolo di storia di questa importante istituzione della diocesi di Padova.
Di comunicazione invece si è parlato nella decima edizione de “La pietra scartata”, tradizionale appuntamento formativo che vede fra gli organizzatori anche l’Opera della Provvidenza. “Mi piace scegliere con cura le parole da non dire” era il filo conduttore della serata che fra gli ospiti aveva quest’anno il giornalista Bruno Mastroianni e lo scrittore Paolo Ghezzi.
Conclude questo numero di Maggio della rivista la presentazione, a cura di mons. Mario Morellato per la rubrica la chiesa ci parla, del “documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” firmato congiuntamente da Papa Francesco in occasione dello storico viaggio ad Abu Dhabi e da Ahmad Al Tayyed, Grande Imman di Alazhar .
Che sia un auspicio di pace ove le religioni siano strumento di amicizia e fratellanza e mai di odio e divisioni.