La Provvidenza – maggio 2021

EDITORIALE

Un’immagine quest’anno ha illuminato, in mondovisione, l’inizio del mese dedicato a Maria: Papa Francesco con una “coroncina” in mano, un rosario “sgranato” dalle sue dita, mentre prega sottovoce per l’umanità ferita dal Covid, davanti all’icona della Madonna del Soccorso, venerata già nel VII secolo. Nulla di più semplice, di più tenero, di più familiare…. In quelle mani che nella recita stringono, contano i grani del rosario, possiamo vedere le mani di generazioni di uomini, donne, anziani, bambini che, da soli o in famiglia, in casa o davanti a un capitello, si sono fermati per la preghiera a Maria. Che bello vedere il Papa, seduto, che recita ripetutamente l’Ave Maria proprio come noi, come la nonna davanti al più sperduto dei capitelli del piccolo paese. Non ci sono differenze nel pregare, non ci sono preghiere per chi ha studiato e preghiere per chi non ha terminato gli studi. Con quest’immagine Papa Francesco ha mostrato come sia unico il modo di accostarsi alla preghiera, come sia semplice, immediato mettersi in preghiera, basta volerlo: basta avere il coraggio di staccare per qualche minuto dagli “imprescindibili” impegni che quotidianamente ci divorano e recitare le Ave Maria liberamente o seguendo gli ausili messi a disposizione anche su smartphone.

Quest’immagine di Francesco, pur familiare, vicina, vista in casa, ha segnato l’avvio di una grande iniziativa voluta dal Papa stesso: la maratona di preghiera per invocare la fine della pandemia. Ogni giorno, in uno dei 30 santuari mariani sparsi nel mondo scelti per la maratona, la recita della preghiera mariana alle ore 18 di Roma unisce i cristiani. Ogni giorno un’intenzione diversa in un posto del mondo diverso, ma tutti legati da questa semplice preghiera che è il rosario. Il 31 maggio la maratona di preghiera sarà conclusa da Papa Francesco, pregando ancora per la fine della pandemia e la ripresa della vita sociale e lavorativa. Maria possa davvero esaudire le richieste nostre e riportarci alla “normalità”, affinché si torni, tra le altre cose, anche solo ad abbracciarci: un gesto semplice e abitudinario, del quale ora sentiamo la mancanza e apprezziamo l’importanza.

Parlando di maratona di preghiera itinerante, è per noi inevitabile – fatte le debite proporzioni – pensare all’icona di Maria Madre della Provvidenza che, a maggio, di giorno in giorno, è ospitata in un reparto diverso della Casa. È un momento di preghiera, da decenni caratteristica del mese mariano all’Opera, che gli ospiti aspettano perché è occasione di vera festa.  Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta recitano ospiti e personale di ogni nucleo, radunati davanti all’icona di Maria, immediatamente dopo la preghiera a lei dedicata. Un maggio con Maria è cammino di ricarica, di consolazione, di speranza.