La Provvidenza – settembre 2023
Sembra strano, ma un milione e mezzo di giovani non fa notizia! È l’amara constatazione che siamo costretti a fare, come “inguaribili cattolici”, a meno di un mese dalla chiusura della GMG sulla spianata presso il Parco del Tago, luogo della veglia del sabato sera e della “Messa di mandato” a suggello della 37ª Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Papa Francesco ha avuto modo di ben sintetizzare la portata di quest’evento: “La GMG ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi”. Queste parole, accostate al milione e mezzo di giovani avrebbero dovuto far discutere, far parlare, prendere posizione sui mass media, sulle televisioni, sui social, sui giornali…
Invece no, già la copertura durante i giorni della GMG, al di là dei media di ispirazione cattolica, è stata appena appena sufficiente, ma, conclusosi l’evento, è caduto l’oblio, è arrivato il silenzio totale sul grande appuntamento giovanile. Peccato davvero, perché queste forme di selezione cinica e ben mirata delle notizie fanno sì che l’opinione pubblica sia alimentata volutamente sempre e solo dalle solite beghe e contrapposizioni, da avvenimenti più o meno effimeri, da dettami propagati per orientare il pensiero.
Ma perché non fa discutere, non crea dibattito il fatto che, al di là dei grandi e profondi contenuti offerti, durante la settimana della GMG a Lisbona non c’è stato da parte del milione e mezzo di giovani, bianchi, neri, gialli, del nord e del sud del mondo, un atto vandalico, un sopruso, un episodio di violenza o di razzismo? Si dà per scontato che fossero tutti santi? Tutti bacchettoni istruiti dal parroco prima di partire? Diremmo proprio di no al vederli, e conoscendone qualcuno. Allora come mai la totale serenità, compostezza ma anche allegria, baldoria, entusiasmo a mille che hanno regnato nella capitale portoghese e nei dintorni, non sono diventati tema sociale, materiale politico o di costume?
Chi conosce e usa i meccanismi dell’orientamento dell’opinione pubblica aveva paura di una grande verità: quei giovani erano lì per incontrare Cristo, come ha ribadito Papa Francesco. È un messaggio davvero destabilizzante sotto ogni punto di vista e quindi, secondo l’adagio manzoniano del troncare e sopire…sopire e troncare, è stato obliato di proposito!
Una domanda: se tv, social, giornali, Netflix e varie piattaforme per un paio di mesi parlassero di questo milione e mezzo di questa generazione futura che non imbratta, non danneggia, ma incontra Cristo, certamente pregando, ma anche attraverso un tripudio di balli, di canti, attraverso l’euforia e le feste, e perché no, gli spritz tra amici di nazioni diverse appena conosciuti, che rivoluzione si accenderebbe nelle menti di tutti? La risposta è da brividi. E anche che pare non sia accaduto… è da brividi.