Servizio Educativo
L’Opera della Provvidenza S. Antonio nasce negli anni ’60 con l’intento di offrire ai suoi ospiti “una casa e una famiglia”. Alla fine degli anni ’90 è sorta l’esigenza di strutturare maggiormente tutte quelle attività che fanno dell’Opera un villaggio oltre che una casa: attività occupazionali che mirano a potenziare abilità ed autonomie e a dare espressione alla creatività delle persone e attività ricreative come momenti di aggregazione e gioco. Le figure professionali individuate per tale servizio furono gli Educatori Professionali Animatori.
Nel giro di pochi anni sono stati attivati dieci laboratori occupazionali e artistico-espressivi. Complessivamente i dieci laboratori accolgono circa 200 persone. A fianco dei laboratori, sorsero ben presto altre proposte: le attività ricreative che si svolgono in ludoteca, l’educazione motoria in palestra, l’animazione musicale con canti e balli e la proiezione cinematografica del lunedì pomeriggio. Queste quattro attività sono rivolte potenzialmente a tutti gli ospiti dell’Opera. Vanno anche ricordati la Corale e la Compagnia teatrale, in ciascuna delle quali sono inseriti una trentina di ospiti. In questa decina d’anni di vita del Servizio Educativo si è strutturato anche un calendario annuale di “grandi eventi comunitari” rivolti a tutti gli ospiti: il Récital Natalizio (curato dalla Corale e dalla Compagnia teatrale), la festa della Befana, la festa di Carnevale, la Caccia al Tesoro primaverile (recentemente ribattezzata Festa di Primavera), le Gite Estive (soprattutto al Cavallino di Jesolo) e la Castagnata di S. Martino.
...Dopo questi primi due lustri di vita in cui il Servizio Educativo ha sviluppato molto la sua indole “animativa” (nella gestione dei laboratori e dei momenti ricreativi), ultimamente gli educatori hanno riscoperto (perché in verità era un connotato in nuce da sempre presente) il loro impegno più propriamente pedagogico. Grazie anche all’aumentato numero degli educatori stessi, le loro modalità di presenza sono state riorganizzate e praticamente metà della loro settimana è ora trascorso all’interno dei nuclei residenziali nella condivisione della vita quotidiana dell’ospite. Ecco quindi che acquista rilevanza una programmazione educativa personalizzata e, in sinergia con le altre figure professionali, un dedicarsi alla cura della qualità di vita dell’ospite e del suo ambiente di vita, nella concezione che la salute non è solo assenza di malattia, bensì benessere integrale della persona fatto anche di relazioni affettuose, ambiente protettivo e tranquillizzante, contesto sociale che esprima stima e apprezzamento, possibilità di esprimere la propria identità e le educatrici e ospite in mascheraproprie aspettative. Gli educatori che operano all’interno dei Centri Servizi “Casa Madre Teresa di Calcutta” e “Casa S. Massimiliano Kolbe” fanno parte integrante del Servizio Educativo dell’Opera della Provvidenza S. Antonio. Considerati, però, i bisogni particolari delle persone affette da deterioramento cognitivo, essi sono stati appositamente formati e operano sotto la stretta supervisione di un neuropsicologo.
All’interno del Centro Servizi “Casa Madre Teresa di Calcutta” operano sei educatori impegnati, assieme a tutto il personale di assistenza, nelle attività di animazione dei momenti ricreativi e nella condivisione della vita quotidiana degli ospiti della struttura. Considerata, però, la particolarità della patologia da cui sono affetti i pazienti accolti nel Centro il loro impegno principale consiste negli interventi di stimolazione cognitiva e di riabilitazione comportamentale che svolgono sotto la direzione del neuropsicologo della struttura. Gli interventi di stimolazione cognitiva si concretizzano in sessioni individuali o di piccolo gruppo in cui i pazienti svolgono compiti ed esercizi finalizzati al mantenimento delle competenze cognitive, procedurali e manuali e in attività, cui partecipano tutti gli ospiti del gruppo, finalizzate al mantenimento e alla stimolazione delle abilità di socializzazione.
Le attività di riabilitazione comportamentale consistono in interventi, per lo più individuali, durante i quali l’educatore innesca dei processi di riduzione e di contenimento non farmacologico dei più frequenti disturbi comportamentali che spesso si associano alle varie forme di demenza, quali l’aggressività, l’alterazione del ritmo sonno – veglia e il vagabondaggio afinalistico (wondering). Compito degli educatori è, infine, anche quello di organizzare visite culturali guidate, visione di film, ascolto di brani musicali e attività occupazionali, per mantenere le competenze e le autonomie degli ospiti oltre che per rendere piacevole e stimolante la vita quotidiana all’interno dei nuclei diurni e residenziali.
La maggior gravità, sia dal punto di vista cognitivo che da quello delle autonomie, che caratterizza gli Ospiti del Centro Servizi “Casa S. Massimiliano Kolbe”rende inutili e potenzialmente controproducenti gli interventi di stimolazione cognitiva strutturata. Gli educatori che operano all’interno di “Casa S. Massimiliano Kolbe” sono quindi impegnati soprattutto negli interventi di riabilitazione comportamentale, frequenti anche nelle fasi più avanzate della demenza, e in attività finalizzate a rendere più piacevole, ricca e stimolante la vita all’interno della residenza. Al raggiungimento di questo obiettivo sono chiamati anche gli operatori socio-sanitari impegnati a utilizzare anche i momenti di cura della persona per creare situazioni di stimolo e di relazione.