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Progetto 20Oltre: due ventenni raccontano l’impatto di 20 anni di collaborazione tra OPSA, l’Arche Kenya e Fondazione Fontana

Il 25 marzo Marta Maistrello, 24enne vicentina studentessa della magistrale in Governance dell’emergenza all’Università di Verona, e Sergio Gahima, 26enne padovano laureato in Scienze della comunicazione e con un master a H-Farm college-Chichester University, assegnatari delle borse di studio del “Progetto 20Oltre” promosso da OPSA – Opera della Provvidenza S. Antonio, dalla comunità de L’Arche Kenya e dalla onlus Fondazione Fontana, partono per Nyahururu dove trascorreranno tre mesi nella comunità de L’Arche Kenya, partecipando anche ad altre attività del Saint Martin CSA. Il loro obiettivo è “analizzare” vent’anni di collaborazione tra OPSA, L’Arche Kenya e Fondazione Fontana con beneficiarie queste due realtà “gemelle” in Kenya: raccontare quale impatto vi sia stato in loco, rilevare l’efficacia dello scambio di esperienze anche in senso bidirezionale, raccontare la quotidianità delle comunità. Per Marta la borsa di studio è di tipo accademico: il viaggio costituisce il tirocinio e la base per la tesi di laurea. Per Sergio la borsa di studio è professionale: svolgerà un lavoro documentaristico su più livelli che sarà divulgato nei canali di comunicazione di OPSA.

OPSA, L’Arche Kenya e Fondazione Fontana: perché il “Progetto 20Oltre”

A Nyahururu, in Kenya, l’organizzazione del Saint Martin CSA si occupa dal 1999 di persone vulnerabili tra cui, naturalmente, anche le persone con disabilità, con un approccio distintivo che coinvolge sempre le comunità locali, espresso dal motto Only through community. Nel 2009 dal Saint Martin è nata L’Arche Kenya, una comunità “fisica” per persone con e senza disabilità, facente parte della federazione internazionale L’Arche (presente in 37 paesi). Nel mezzo OPSA, struttura sociosanitaria padovana con servizi residenziali e semiresidenziali nelle aree disabilità e anziani con decadimento cognitivo, e Fondazione Fontana, onlus attiva in ambiti diversi tra cui la cooperazione internazionale, si incontrano e dal 2004 hanno stretto una collaborazione riassunta nel programma “Sensibilizzazione e inclusione per le persone con disabilità”. Il programma negli anni si è concretizzato in investimenti economici, viaggi e scambi di esperienza con il Saint Martin e, ovviamente, proprio con L’Arche Kenya: ha previsto e prevede azioni diverse nei campi dell’assistenza sanitaria e riabilitazione inclusiva, dell’educazione inclusiva e per bisogni speciali, dell’inclusione dei mezzi di sussistenza, inclusione sociale e coinvolgimento della comunità.

Nel 2024, quindi, si sono incrociati molti anniversari tondi: 25 anni del Saint Martin, 15 anni de L’Arche Kenya e, soprattutto, 20 anni di collaborazione tra OPSA e Fondazione Fontana. Un lasso di tempo non indifferente che, al di là della celebrazione, ha fatto emergere la necessità di una restituzione. Come farla? Affidando a due ventenni, freschi di studi specifici, lo studio e il racconto di questa collaborazione, e l’analisi del suo impatto: il loro sguardo giovane e “neutro”, inoltre, può dare spunti importanti per la prosecuzione del programma, già messa a bilancio. Da qui il “Progetto 20Oltre”, elaborato da Marta Michelotto, responsabile dell’Area Sviluppo e formazione di OPSA, e da Luca Ramigni, collaboratore di Fondazione Fontana.

«Già che un progetto duri da vent’anni è un fatto significativo, che il ventunesimo anno riparta con un nuovo slancio penso sia veramente il segno che il progetto è vigoroso», commenta don Roberto Ravazzolo, direttore generale OPSA, «questi due giovani metteranno la loro curiosità, i loro interessi e competenze nello studio di quel che si fa e si vive a L’Arche in Kenya, che ruota attorno a un concetto per noi prezioso, che è quello della comunità come cura. Studiare i dinamismi e i processi per cui l’essere in relazione è cura, penso sia una consegna preziosa che possiamo sperare essere generativa anche e ben oltre la collaborazione OPSA – L’Arche».

«Il ruolo di Fondazione Fontana in questa relazione tra OPSA, il Saint Martin e L’Arche è sempre stato quello di stimolare la reciprocità, di fare in modo che i doni delle due realtà venissero condivisi al di là delle distanze, culturali e geografiche», spiega Pierino Martinelli, direttore generale di Fondazione Fontana, «il viaggio di questi due giovani, che concretizza il desiderio nell’OPSA di conoscere meglio l’impatto generato da questa collaborazione, ci vede veramente entusiasti perché permette a noi di comprendere meglio le luci e le ombre di questa collaborazione, del lavoro che è stato fatto, e speriamo anche per loro di portare via qualcosa di veramente significativo per la loro vita». 

Il progetto di Marta Maistrello

Con in tasca una laurea triennale in Antropologia, la 24enne vicentina Marta Maistrello partirà per il Kenya per svolgere il tirocinio, e raccogliere materiali utili alla tesi per chiudere il percorso magistrale in Governance dell’emergenza all’Università di Verona. Il tirocinio sarà occasione per conoscere, analizzare e valutare l’impatto sociale, culturale e territoriale del programma di “Sensibilizzazione e inclusione per le persone con disabilità”, attraverso molti campi di ricerca: la ricostruzione della storia ventennale del programma; la raccolta della visione sul progetto di operatori, volontari e organizzatori; come esso ha toccato la comunità; le relazioni con le politiche sociali locali; la raccolte di esperienze e testimonianze di persone con disabilità che hanno vissuto o stanno vivendo all’interno del progetto.

«Io stavo cercando un’esperienza che mi facesse vivere nel concreto e provare a mettere in campo quelli che sono stati i miei studi negli anni, quindi studi umanistici, antropologici e un pochino più giuridici, per vedere com’è effettivamente mettere in pratica quello che ho imparato a vedere se posso essere veramente utile per qualcun altro», racconta Marta alla vigilia della partenza, «non so bene cosa aspettarmi, ma sicuramente mi aspetto di incontrare tante persone con storie interessanti e che mi aprono ad una nuova visione della diversità e del mondo».

Il progetto di Sergio Gahima

Con alle spalle studi di comunicazione e marketing, e una grande passione per la fotografia e il videomaking, il 26enne padovano Sergio Gahima affronta l’esperienza in Kenya con un compito professionale: essere, di fatto, l’“inviato speciale” di OPSA a Nyahururu e realizzare una serie di prodotti di comunicazione che saranno divulgati nelle prossime settimane e mesi nei canali dell’Opera della Provvidenza. Il lavoro di Sergio si svolgerà su due livelli: il primo, di “cronaca”, sarà un diario di bordo in cui raccontare le impressioni del viaggio e la quotidianità de L’Arche, e troverà spazio periodico fino all’estate sui profili social di OPSA (@opsapadova) e nell’house organ della struttura, il mensile la Provvidenza. Il secondo livello, che sarà completato al rientro, è la realizzazione di un video-reportage che racconti la relazione tra Padova-OPSA e Nyauhururu-L’Arche, il “ponte” tra le due comunità. Questo lavoro sarà presentato a dicembre a OPSA & Friends 2025, l’evento annuale che l’Opera della Provvidenza organizza in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

«Ho partecipato a questo progetto perché ho visto l’opportunità di mettermi in gioco, di andare verso ciò che penso sia più affine a me, che sono sempre stati i temi del no profit e della sostenibilità», spiega Sergio, «credo che questo possa giovare sia alla mia vita professionale sia in ciò in cui credo. Da questa esperienza mi aspetto sicuramente un cambiamento nel modo di pensare: io cerco tantissimo di potermi migliorare, e credo questa sia un’opportunità grandissima di imparare molto da quello che vedrò, e poter sfruttare al meglio ciò che porterò qui e potrò condividere con gli altri»